lunedì 10 marzo 2008

Fallo con amore

"Se fai una cosa o "devi" farla, falla con amore". Mi ha sempre suggerito mio padre, parole che lui stesso sentiva ripetere tante volte da sua madre.
Saggezza antica, ma sempre valida.

Devo dire che aveva proprio ragione: qualsiasi cosa, da quella intellettuale a quella manuale, ha una riuscita migliore se fatta con amore.

Ho constatato infatti che il non metterci sentimento, si perde. E' uno spreco.
Di tempo, energia, volontà che devi investire comunque dal momento che agisci.

Oggi di fronte alle incombenze più "noiose o impegnative" professionali e non solo, mi aiuto con questa massima.

La differenza la notano i colleghi con cui lavoro, gli amici e i familiari con cui condivido momenti. Gli estranei con cui interagisco.

E voi quale aforisma recitate per affrontare le fatiche quotidiane?

lunedì 3 marzo 2008

Ricordi di infanzia

Mele sbucciate, affettate e spolverate di cannella.
Un panino alla salsiccia mangiato alla Sagra di San Martino a Piove di Sacco (PD) ogni 11 novembre.

Due immagini, due sapori che mi riportano agli anni della mia infanzia. A mia madre ed a mio padre.

Le mele mi fanno ritornare bambina quando, seduta al tavolo della cucina ed impegnata a fare i compiti di scuola, in quei pomeriggi nebbiosi, grigi ed umidi, tipici della pianura veneta, vedevo mia mamma sbucciare mele (da buona trentina), affettarle e spolverarle di cannella, per incorporarle nell'impasto di farina, latte, sale, zucchero, lievito e grappa (da buona trentina) e creare una torta di mele, per me ancora "unica".

A mio padre associo la Sagra di San Martino, uno delle poche a cui tutta la mia famiglia partecipava. Una passeggiata tra le vie di questa graziosa cittadina, affollata di gente, accalcata tra le bancherelle. Ricordi di infanzia che associo a specifici profumi: quelli di castagne, ciambelle fritte e salsiccie.

Oggi in ricordo di quei momenti magici, cerco di donare a mio nipote il sapore e la "calda" immagine di una torta di mele. Così ogni sabato mattina, mentre Lorenzo è seduto al tavolo di casa mia e si cimenta nell'analisi grammaticale, negli aggettivi qualificativi e nei pronomi, io sbuccio mele e preparo torte.

Credo che ognuno di noi abbia un bagaglio infantile fatto di sapori, odori ed immagini. Chissà il vostro?

lunedì 25 febbraio 2008

Mi fido di te

"Mi fido di te".

Mi dice una adolescente 15enne proprio questa mattina.
Prende il mio stesso treno. Oggi mi saluta, si avvicina e mi chiede un consiglio.
L'ho ascoltata e le ho detto cosa avrei fatto io se fossi stata al suo posto, io.
Quando mi ha ringraziato e, senza conoscermi granchè, mi ha confidato che si fida di me, ho sorriso. Mi sono sentita lusingata e disarmata. Mi conosci appena e ti fidi di me. Fiducia che gran bella parola!

Riconfermo nuovamente il potere "vitale" della gente.
Il confrontarsi con persone diverse per età, mentalità, modi di essere, è indispensabile.
Le persone sono una salvezza, a volte da noi stessi, dalle nostre ferite, dalle nostre delusioni e soprattutto dagli schemi mentali, dai pregiudizi che ci appartengono o che abbiamo ricevuto in eredità.

E a voi che effetto fa sentirvi dire "mi fido di voi"?

lunedì 18 febbraio 2008

Manie, piccole!

Gas chiuso e porta del frigo pure! Bene, esco tranquilla.
Sistematicamente prima di uscire di casa controllo i pomelli del piano cottura e la porta del frigorifero.
Che c’è di strano? Un controllo “coscienzioso” prima di chiudere casa.
Magari fosse solo quello. Tali gesti li ripeto più volte, finché non chiudo il portone. A volte non contenta, riapro e ricontrollo.

Ne sono consapevole. E’ una “mania”, piccola. Quando lo faccio, sorrido. So di aver già controllato, ma non riesco a farne a meno. Per la mia tranquillità devo ripetere il gesto!

Confrontandomi con gli altri, mi rassicuro. Scopro infatti che ognuno di noi ha le proprie.

Vi spiffero quella di una mia amica. L'ho scoperta frequentandola.
Ogni volta che parcheggiava l’auto, dopo un po', mi chiedeva: “Veronica ho chiuso la macchina?”
Inizialmente le rispondevo: “non ricordo”. Quindi ritornavamo indietro per accertarcene.
Oggi, imparato il copione, l’anticipo e le dico "controlla"!

Morale della favola la sua mania è diventata anche mia!
E mentre scrivo mi domando: "ma stamattina ho chiuso l'auto?"

giovedì 14 febbraio 2008

Cortesia

Mi viene da ridere.

Vi racconto questa.
Ore 6.47 salgo in treno, secondo vagone, con me altri pendolari.
Il vagone si riempie, ma tutti riusciamo a sederci.
Alla fermata successiva salgono altri viaggiatori. Tra cui una signora “matura”.
La vedo ogni mattina, e ogni mattina noto il suo desiderio di sedersi. Deve sedersi.

Oggi di posti liberi non ce ne sono. Allora deciso di lasciarle il mio per “gentilezza”. Un semplice atto di cortesia. Mi guarda esterrefatta, quasi offesa.
Chissà che le ho mosso interiormente per rifiutare seccata.

Bene. Una volta scesa a Venezia mi avvio verso il mio ufficio. Passo di fronte ad un supermercato, all’ora in cui gli addetti scaricano e caricano cassette e merci varie. Utilizzano un muletto. Lo bloccano per far passare i pedoni. Io spontaneamente ringrazio. Ovvio. Che fareste voi?
E questi inaciditi commentano. Secondo me hanno frainteso.

Mi viene da ridere e mi domando: siamo talmente disabituati alla cortesia che dei semplici gesti gentili ci lasciano perplessi?
Ditemi di no.

martedì 12 febbraio 2008

Di buon ora

Sono solita ogni mattina prima di raggiungere il mio ufficio perdermi per le calli di Venezia.
Lo faccio di “buon ora” quando regna il silenzio e si incrociano pochi sguardi.

Dalla stazione di Venezia arrivo quasi sempre alle Zattere. Se sono fortunata riesco ad assistere al sorgere del sole. Uno spettacolo unico. Ogni volta diverso.

Oggi mentre ammiravo “le meraviglie del creato” mi interrogavo su che cosa avrei potuto scrivere in un blog?
Ho la possibilità di comunicare. Che comunico?

Semplicemente pensieri, sensazioni ed episodi di vita quotidiana che forse sono comuni a molti, forse.

Così vi racconterò che mi capita e mi domanderò "capita anche a voi"?