lunedì 3 marzo 2008

Ricordi di infanzia

Mele sbucciate, affettate e spolverate di cannella.
Un panino alla salsiccia mangiato alla Sagra di San Martino a Piove di Sacco (PD) ogni 11 novembre.

Due immagini, due sapori che mi riportano agli anni della mia infanzia. A mia madre ed a mio padre.

Le mele mi fanno ritornare bambina quando, seduta al tavolo della cucina ed impegnata a fare i compiti di scuola, in quei pomeriggi nebbiosi, grigi ed umidi, tipici della pianura veneta, vedevo mia mamma sbucciare mele (da buona trentina), affettarle e spolverarle di cannella, per incorporarle nell'impasto di farina, latte, sale, zucchero, lievito e grappa (da buona trentina) e creare una torta di mele, per me ancora "unica".

A mio padre associo la Sagra di San Martino, uno delle poche a cui tutta la mia famiglia partecipava. Una passeggiata tra le vie di questa graziosa cittadina, affollata di gente, accalcata tra le bancherelle. Ricordi di infanzia che associo a specifici profumi: quelli di castagne, ciambelle fritte e salsiccie.

Oggi in ricordo di quei momenti magici, cerco di donare a mio nipote il sapore e la "calda" immagine di una torta di mele. Così ogni sabato mattina, mentre Lorenzo è seduto al tavolo di casa mia e si cimenta nell'analisi grammaticale, negli aggettivi qualificativi e nei pronomi, io sbuccio mele e preparo torte.

Credo che ognuno di noi abbia un bagaglio infantile fatto di sapori, odori ed immagini. Chissà il vostro?

1 commento:

Fabio ha detto...

Mio nonno Giovanni... a lui sono andati i miei ricordi. Gli sarò sempre grato per i bei momenti che ha saputo regalarmi quando ero bambino...

Persona silenziosa, lavoratore dal cuore grande come una casa. Così lo ricordo... negli anni 60', nella casa colonica che lui ancora lavorava a mezzadria.

Nelle giornate umide e fredde dell'inverno si ungeva i piedi con lo strutto, per proteggerli e scaldarli prima d'indossare delle scarpe scure di cuoio che lo avrebbero accompagnato nei lavori in campagna, in stalla, in mezzo a tori, vitelli e mucche. Mi ricordo ancora che le chiamava per nome: la mucca più importante per lui l'aveva chiamata "Bandiera", un'altra era "Italia", ecc.

Una sera l'avevo notato mentre lavorava con delle assi di legno, non ero riuscito a capire cosa stesse costruendo...

...il giorno seguente, al mattino, la nonna Maria mi accompagnò nel vigneto davanti a casa e lì mi mostrò uno splendido dondolo...

...attaccato ai rami grossi dei due splendidi alberi di albicocco che ogni estate noi ragazzini prendevamo d'assalto per la frutta gustosa e profumata che sapeva regalarci.

...Che bei ricordi... ... ...

Ciao Veronica e complimenti per il blog
Fabio